mercoledì 28 dicembre 2011

Anni '50

Il dopoguerra devasta gli animi e affama la popolazione, l'epurazione spaventa ma gli italiani hanno voglia di rinascita, si rimboccano le maniche e ricostruiscono il Paese.
L'industria riparte: gli esempi più eclatanti sono la Fiat con la 500 e la Piaggio con la mitica Vespa.

Sono gli anni della TV, quando appare per la prima volta viene considerata una sorta di scatola magica dalla quale appaiono personaggi incantati.
La TV degli anni 50 però due scopi sicuri ce li ha, intrattiene ed insegna qualcosa che per gli italiani è fondamentale: la lingua.

La figura femminile torna ad essere viva: le spalle per l'estate si spogliano e diventano morbide e arrotondate, il seno viene messo in risalto, la vita è sottilissima, ritorna l'uso del corsetto con i fianchi imbottiti, le gonne sono voluminose e gonfie.
E' una donna che rappresenta la speranza dopo la fame della guerra; elegante e sofisticata, curata in ogni aspetto.
C'è il ritorno di Parigi come capitale mondiale della moda, travolta dall'incredibile ciclone del "New Look" di Dior.

Mi sembra inutile e superfluo dire che sono in ASSOLUTO i miei anni preferiti, una moda per tutte. Raffinata e semplice allo stesso tempo.  Dividerò gli anni 50 in altri post in quanto sono infiniti!! :)

lunedì 19 dicembre 2011

Anni 40

Vintage.. è sempre la parola chiave per ogni mio movimento... certo, impronta decisiva la lascia la moda..


Gli anni 40 sono gli anni della Liberazione, della nascita della Repubblica, della Costituzione e delle prime elezioni a suffraggio universale. La donna degli anni 40 si trova a ricoprire una posizione do del lavoro che innesca una piccola rivoluzione nel suo modo di vestire.
E' una donna pronta a rimpiazzare e sostituire le presenze maschili impegnate al fronte.
In questi anni gli anni si semplificano nel disegno, i tessuti si fanno più resistenti e nasce la distinzione tra gonna corta, uso ufficio, e quella lunga per la sera; questo perchè la donna deve occuparsi di lavori d'ufficio e mansioni tradizionalmente riservate agli uomini.
Sono gli anni della crisi cotoniera (nonostante in Italia il "cotonificio Cantoni continua la sua cresita) quindi la moda deve adeguarsi e usare tessuti diversi dal cotone come la tela e il jersey. Scarseggia anche la pelle quindi si impiegano tessuti anche nella realizzazione di borse e scarpe e le ristrettezze economiche a cui tutti sono sottoposti propongono geniali risposte tra cui l'abitudine di colorarsi le gambe e di tracciare "la riga" per simulare un bel paio di calze nuove.

Il tailleur risolve il problema della povertà di tessuto, il taglio è squadrato e si punta sugli accessori, "foularini" legati al collo oppure colletti intercambiabili rendono nuova ed originale la propria giacca. Oltre ai colletti, accessori di vanità sono anche gli occhiali grossi e neri di cui io ne ho una collezione infinita e i cappelli (il modello più gettonato, a cloche).

La conseguenza principale a questa "minima emancipazione" è la prograssiva acquisizione nella moda maschile di tratti pertinenti al nuovo stereotipo femminile tra i quali la passione per il vestire che li rende celebri in tutta Europa. Rifioriscono le sartorie; lo shopping in Italia diventa una pratica comune per ogni viaggiatore con qualche quattrino in tasca.
I Windsor girovagano per i mercatini capitolini rapiti dallo stupore nell'osservare i figurini che sfilano dietro i banconi del pesce vestiti di tutto punto in giacca corta e pantaloni affusolati.
Questa è appunto la divisa caratteristica con la quale i nuovi dandy dell'italin style sostituirono il doppiopetto con pantalone largo del dopoguerra.

mercoledì 14 dicembre 2011

Gli inizi..

La mia passione credo che nasca dalla cura che mia mamma aveva per se stessa quindi da bambima ho assorbito femminilità da tutti i rami della mia famiglia.

Mia nonna materna, bellissima donna, aveva ed ha una cura maniacale per il suo corpo.. non una di quelle donne che stanno sempre a dieta o sono sempre truccate anzi, però la ricordo da sempre con i capelli in piega anche adesso che sono totalmente bianchi. Una bravissima donna di casa con 3 figli e 2 fratelli a cui badare aveva ovviamente poco tempo per se stessa eppure ha ancora un fascino ineguagliabile.

Mia nonna paterna, ha una foto sul comò della camera da letto dove sembra un'attrice degli anni 50. Casalinga, contadina e SARTA, un connubio unico che l'ha resa quello che è ora.. ha 74 anni e ieri sera ha fatto il pane per tutta la famiglia, mi ha cucito un tailleur delle mille meraviglie e mi ha regalato un cappotto che era di sua madre davvero meraviglioso.

Da qui credo nasca tutto... credo sia una cosa che non poteva non affascinarmi.. il vintage...



Lady Vintage...

martedì 13 dicembre 2011

Il primo post..



Seduta sulla mia poltrona approfitto del meraviglioso sole che entrando dalla finestra della mia camera riflette il giallo delle foglie ancora autunnali nonostante la data...

Il primo post dovrebbe essere di presentazione ma in questo periodo della mia vita sono così carica di emozioni contrastanti che non saprei elencarvi blandamente i motivi che mi spingono ad aprire questo spazio tutto mio.

Vintage è il nome. come vintage credo di essere un po' anch'io.. passione innata ma che si sta sviluppando sempre di più.. Di questo voglio parlare in questo mio spazio "anonimo".. del mio essere "vintage", uno spaccato della mia vita visto dall'occhiolino di una porta che si apre sugli anni ormai trascorsi..

Ho milioni di idee da cui partire per parlare di me... spero di essere all'altezza delle mie aspettative......

                                                                          Lady Vintage..